Obiettivo Realizzativo 2

Valutazione del Rischio Idrogeologico

Prevede 4 attività, ed è dedicato alla valutazione del rischio idrogeologico.
È uno degli obiettivi realizzativi più complessi e pertanto la sua realizzazione richiede molteplici competenze.
All’interno dell’area di studio, verranno individuati i principali contesti geomorfologici e lo studio di ogni contesto sarà affidato al gruppo più esperto.
Si prevedono 4 fasi di attività.

Fase conoscitiva preliminare

Questa fase prevede il reperimento e l’analisi di tutte le informazioni disponibili per la caratterizzazione geologica, geomorfologica, idraulica/idrogeologica e geotecnica, della franosità e del rischio per persone, strutture e infrastrutture nell’area di studio. Saranno utilizzati: documenti e mappe tematiche, pubblicazioni scientifiche e tutti i dati disponibili. L’analisi critica delle informazioni di diversa natura servirà da un lato all’ampliamento delle conoscenze sul territorio “dimostratore” e dall’altro all’ampliamento delle conoscenze tout court delle influenze reciproche degli elementi e dei processi naturali (fra natura formazioni, tipologia frane, caratteri climatici, evoluzione fluviale, vegetazione presente, interventi antropici, uso del territorio) che si verificano in un vasto ”laboratorio naturale”. Si creerà una base di dati e di conoscenze di partenza per le successive fasi di lavoro e, in particolare, per la progettazione delle campagne di indagini e monitoraggio.

Indagini e rilievi

Le indagini verranno condotte mediante rilievi in situ e remoti (soprattutto telerilevamento). Fra i primi, si eseguiranno rilievi geostrutturali e geomorfologici; prospezioni geofisiche e sondaggi geotecnici. In siti selezionati, si eseguiranno prelievi di campioni di terreno da sottoporre a prove di laboratorio. Per i secondi, si applicherà la tecnica di interferometria differenziale a immagini satellitari acquisite da sensori SAR Sentinel-1 e Cosmo SkyMed in modo da ottenere mappe di deformazione con diversi livelli di dettaglio. Dall’analisi di immagini satellitari multi-spettrali in banda ottica (Sentinel-2 e Landsat-8) si otterrà la descrizione delle coperture del suolo. Saranno inoltre condotti rilievi aerei con piattaforma multi-sensore equipaggiata con laser scanner, sistema di navigazione e camera metrica digitale.

Individuazione delle tipologie di frana

Sulla base dei risultati conseguiti nelle due fasi precedenti, verranno redatte carte inventario delle frane nell’area di studio, con indicazione dei principali elementi geomorfologici, della tipologia di movimento e dello stato di attività. Per la valutazione dell’evoluzione storica dei principali fenomeni franosi verranno utilizzati data-base storici, geomorfologici, meteorici, sismici, idrologici. Si cercherà di risalire alle modificazioni antropiche subite dai territori investigati. L’elaborazione mediante modelli e tecniche statistiche multivariate delle informazioni raccolte consentirà una correlazione di prima approssimazione fra gli eventi di riattivazione delle frane e le cause di innesco.

Valutazione del rischio e carte tematiche

La stima quantitativa del rischio da frana si avvarrà dei risultati della fasi precedenti e in particolare del monitoraggio di processi deformativi degli elementi esposti al rischio che causano il danno. Si analizzeranno i dati storici di monitoraggio e se ne acquisiranno di nuovi (cfr. OR4). La stima del rischio si baserà su modelli previsionali del livello di severità del danno per le strutture di interesse (infrastrutture lineari e strutture strategiche). Saranno definiti indicatori quantitativi e saranno prodotte mappe di zonazione del rischio. Si definirà una procedura innovativa per l’aggiornamento in tempo reale delle mappe di rischio. Funzionale a quest’ultima attività sarà la messa a punto di sistemi integrati di monitoraggio ground-based e satellitari dell’OR4.