Presentazioni del workshop di marzo 2022 e del convegno di aprile 2022
Vi annunciamo che sono disponibili nelle pagine di questo sito: - le presentazioni del workshop interno di marzo 2022 (link) - i filmati e le...
Primo convegno pubblico del progetto – 4-5 aprile 2022
Il primo convegno pubblico del progetto MITIGO, incentrato sulla presentazione del progetto e dei primi risultati, si terrà a Potenza, presso l'Aula...
Analisi Conoscitive e Laboratori di Partecipazione Sociale (1° workshop OR8 – Dinamiche e Partecipazione Sociali)
Potenza, 31 Agosto 2021 Mattina: svolgimento misto telematico e in presenza (aule G2 e De Saint Venant - Scuola di Ingegneria - Università...

MITIGO – Mitigazione dei rischi naturali per la sicurezza e la mobilità nelle aree montane del Mezzogiorno
Progetto cofinanziato dall’Unione Europea – FESR, PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 – www.ponricerca.gov.it
Soggetto Capofila
Università degli Studi della Basilicata
Responsabile del Progetto: Prof.ssa Caterina Di Maio, Scuola di ingegneria
Partners
Politecnico Di Bari
Università degli Studi di Trento
Centro Universitario per la Previsione e Prevenzione Grandi Rischi (CUGRI)
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Università degli Studi di Salerno
Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)
Regione Basilicata – Dipartimento Infrastrutture e Mobilità
CREATEC S.c.r.l.
Cedat Europa S.r.l. Centro Dati e Servizi per l’Ambiente e il Territorio
Geocart S.p.A.
INNOVA Consorzio per l’Informatica e la Telematica S.r.l.
Openet Technologies S.p.A.
PUBLISYS S.p.A.
Sintesi S.r.l.
Exprivia S.p.A.
TAB Consulting S.r.l.
TeRN (Tecnologie per le Osservazioni della Terra ed i Rischi Naturali)
Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale di Tito Scalo (PZ) – Consiglio Nazionale delle Ricerche
e-GEOS S.p.A.
Il Progetto
Al fine di offrire un contributo al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del Mezzogiorno, il progetto propone soluzioni di mitigazione dei rischi idrogeologico e sismico per i collegamenti viari e per le strutture strategiche delle aree urbane montane interessate da frane e terremoti, carenza di servizi, difficoltà di mobilità e fenomeni di spopolamento.
